Tempo addietro scrissi un articolo sulla biodiversità viticola, dal quale si poteva evincere che la biodiversità viticola dell’Italia è nettamente superiore a quella di tutto il resto del mondo.
Come scritto in quell’articolo, in Italia si possono utilizzare e di fatto si utilizzano 396 vitigni diversi all’interno delle diverse doc e in rapporto a qualsiasi altro paese c’è un vantaggio abissale in biodiversità, senza considerare che in parecchi paesi tra i vitigni più coltivati è facile incontrare degli ibridi produttori diretti, vitigni che in Italia è proibito coltivare in quanto di pessima qualità e forse potenzialmente nocivi per la salute.
Mi è stato chiesto di valutare l’incidenza nel mondo dei vitigni più coltivati in Italia.
Rispondo in ritardo, ma finalmente rispondo!
Premetto che i dati vengono aggiornati ogni 10 anni e che il dato attualmente disponibile si riferisce al 2010.
Nel dettaglio il Sangiovese, vitigno più coltivato in Italia, è il 13° più coltivato al mondo, coprendo l’1,69% del totale vitato al mondo, pari a 77.709 ettari.
Il Montepulciano, secondo in Italia è 27° al mondo, con una superficie occupata pari a 34.947 ettari cioè allo 0,76% del totale.
Il terzo in Italia è il Catarratto, 28° al mondo con lo 0,76% pari a 34.863 ettari.
Il quarto è il Merlot, che con 267.169 ettari è il secondo vitigno più coltivato al mondo ed occupa il 5,81% del vigneto mondiale.
Il trebbiano toscano, quinto in Italia, con 109.772
ettari è anche 9 al mondo ed occupa il 2,39% della superficie vitata mondiale.
Il Barbera è sesto in Italia e 36° al mondo, ma solo 20 anni prima era 15° al mondo e dal 1990 al 2010 ha perso quasi 44 mila ettari, scendendo da 67.987 ettari ad “appena” 24.178, che oggi (2010) rappresentano lo 0,53% del vigneto mondiale.
Lo Chardonnay, settimo in Italia, è 5° al mondo, con 198.793 ettari, pari al 4,32% del totale.
Il Glera nel 2010 era ottavo in Italia e 42° al mondo con 18.437 pari allo 0,40% del totale, ma tutto lascia pensare che in questi 6 anni la sua superficie sia aumentata a dismisura, visto che ormai nelle zone in cui rientra nella doc Prosecco e nelle docg Prosecco di Conegliano e Prosecco di Valdobbiadene superiore di Cartizze è presente in quasi tutti gli spazi consentiti.
Al nono posto in Italia troviamo il Pinot grigio, che al mondo è 19° con 43.563 ettari pari allo 0,95% del totale.
Decimo in Italia è il Nero d’Avola, 45° al mondo con 16.596 ettari e lo 0,36% del totale.
Passiamo ora ad analizzare quanto incide la superficie coltivata in Italia di questi vitigni rispetto al totale mondo.
Il Sangiovese è 13° al mondo, ma dei quasi 78.000 ettari nel 2010 circa 70.000 erano ubicati in Italia. Oggi in Italia siamo a circa 53.000 ettari e dunque negli ultimi 6 anni sono andati perduti ben 16.000 ettari. Questi numeri provano che se è vero che 9.000 ettari fuori dall’Italia non sono trascurabili, è altrettanto vero che nella sostanza si tratta di un fenomeno quasi esclusivamente italiano.
Il secondo paese coltivatore di Sangiovese è l’Argentina con 2.467 ettari, al terzo posto la Francia e più precisamente la Corsica che coltiva 1.665 ettari di Nielluccio (il nome locale del Sangiovese).
Quarti coltivatori al mondo di Sangiovese sono gli USA con 1.047 ettari davanti all’Australia con 488.
Il Montepulciano oggi in Italia è coltivato su 27.434 ettari, ma nel 2010 occupava quasi 31.000 dei circa 35.000 ettari totali coltivati nel mondo, dunque anche in questo caso si tratta di un quasi monopolio italiano.
Non cambiano le cose con il Catarratto, che oggi in Italia occupa 32.222 ettari, anche questi in calo rispetto ai 34.863 ettari coltivati nel 2010, interamente in Italia, questo è un vero monopolio.
Sul podio dunque tutti vitigni quasi in monopolio.
Una delle poche eccezioni è rappresentata dal Merlot, quarto in Italia nel 2010 con circa 25.000 ettari, oggi in realtà è settimo con 23.631 ettari. Praticamente meno del 10% del Merlot coltivato al mondo!
Il Trebbiano toscano insieme agli altri Trebbiani oggi è a 42.144 ettari, degli oltre 140.000 totali, in calo rispetto al 2010 e comunque meno della metà del totale coltivato al mondo.
Il Glera oggi è a 26.571 ettari in Italia, quasi niente all’estero, dunque un altro monopolio italiano.
Il Pinot grigio oggi in Italia è a 24.501 ettari e rappresenta quasi la metà del totale mondo.
Continua a calare la superficie coltivata a Barbera in Italia, oggi a 18.431 ettari, comunque quasi il 90% del totale coltivato al mondo.
Lo Chardonnay coltivato in Italia oggi occupa 20.056 ettari ed ha superato in Italia il Barbera, rappresenta circa il 10% del totale coltivato al mondo.
Il Nero d’Avola è stato superato dal Primitivo e dal Negroamaro e comunque oggi con 15.274 ettari è un altro monopolio italiano.
Spero di essere stato esauriente, anche se ho parlato solo di numeri e dopo questo bagno di cifre non posso che brindare con voi augurando al vigneto italiano di mantenersi sempre molto “bioassortito”.
Salute!