Montrachet du Marquis de Laguiche

Montrachet du Marquis de Laguiche

Montrachet è il nome di un Grand Cru della Cote de Beaune, certamente il più prestigioso Grand Cru bianco di Borgogna e molto probabilmente il fazzoletto di terra in grado di dare i migliori vini bianchi del mondo.
Parlare di Montrachet mette di buon umore gli amanti dei grandi vini, ma cerchiamo di approfondire come di consueto.
La posizione del Grand cru Montrachet è quella della perfezione, l’equilibrio.
Un po’ più in basso rispetto a Chevalier Montrachet, a Puligny e a Dent de chien a Chassagne. Un po’ più in alto rispetto a BÂTARD-MONTRACHET, BIENVENUES-BÂTARD-MONTRACHET e a CRIOTS-BÂTARD-MONTRACHET. Questione di metri, ma la perfezione è la perfezione e a volte basta pochissimo per fare la differenza, Montrachet brilla anche tra gli altri Montrachet, di cui parlerò più avanti, stupendi, ma appena un gradino al disotto dell’eccelso.

Montrachet Domaine Thenard

Montrachet Domaine Thenard

La superficie totale in produzione è di 7,99 ettari di cui 4,01 ettari ricadono sul territorio comunale di Puligny e 3,98 ettari sul territorio comunale di Chassagne. Per estrema precisione sulle mappe la parte che insiste su Puligny si chiama Montrachet e quella su Chassagne Le Montrachet.
Percorrendo la D113A da Puligny verso Chassagne, a un certo punto, con il bel Premier cru Les Pucelles alla nostra destra incontreremo una curva a sinistra, praticamente ad angolo retto, ci troveremo alla fine del Premier Cru Le Cailleret, un tempo coltivato a Pinot noir, che in quel punto prende il nome di Les Demoiselles. Dopo pochi metri, sempre sulla nostra destra, inizia il vigneto Montrachet, con la sua parcella più grande, quella del Marquis de Laguiche.
Montrachet, la parte più a nord, che appartiene a Puligny, è orientata a est-sudest, con una pendenza del 10% circa.
La parte più a nord di “Le Montrachet”, quella al confine con il comune di Puligny, esattamente le prime 3 parcelle che appartengono rispettivamente al Domaine de la Romanée Conti, alla Societé Civile du Domaine THENARD e a Jacques Prieur, sono orientate anche a est-sudest, mentre le restanti parcelle, tutte molto piccole, sono orientate a sud.

Montrachet Domaine de la Romanée Conti

Montrachet Domaine de la Romanée Conti

Geologicamente i suoli risalgono al Giurassico, dunque a circa 175 milioni di anni fa. L’altitudine è tra i 250 e i 270 metri sul livello del mare. Il franco di coltivazione è molto sottile e poggia su calcare duro attraversato da una banda di marna di colore rossastro, la terra è piena di ciottoli e si tratta di un suolo molto drenante. Da un’analisi chimica del terreno si sono riscontrate importanti quantità di ferro e argilla, ma anche una notevole quantità di magnesio , di piombo , di gallio e di berillio . Inoltre, minori quantità di rame , zinco , di stronzio , titanio , cobalto , di stagno , di molibdeno ,vanadio , nickel , cromo , e anche argento . Alcuni studi sostengono che questi elementi hanno un effetto sulle uve e che il cromo per esempio utile allo sviluppo del frutto, lo zinco favorisce l’accumulo di glucosio, il cobalto accelera il processo di maturazione, ecc.

composizione suoli del Montrachet

composizione suoli del Montrachet

Il nome Montrachet, in epoca romana Mons Rachicensis – significa collina brulla e indica l’assenza di alberi.
Nel XIII secolo furono i monaci dell’abbazia di Mazoyère, vicino Beaune, che introdussero la viticoltura a Puligny e Chassagne, ma solo a un secolo più tardi risale il più vecchio elogio che ci giunge su questo vino, esattamente al 1482.
Nel 1728, Claude Arnoux, nel suo Disseration sur la situation de Bourgogne, continua a vantare Le Montrachet come la migliore sintesi di bellezza e qualità. Ha anche detto che il vino è molto costoso e deve essere prenotato con un anno di anticipo.
Nel corso del XIX secolo, Montrachet, come del resto tutti i vigneti di Borgogna, è stato devastato da una serie di malattie della vite. Prima l’oidio a metà secolo e a seguire la fillossera.
Di seguito la ricostruzione su piede americano.
Il decreto dell’AOC è del 31 luglio 1937.

Leflaive

Leflaive

Organoletticamente il Montrachet ha un abito color oro con riflessi verdi in gioventù, il bouquet è dominato da sentori di burro d’alpeggio e cornetti caldi, felci, frutta secca, spezie e miele millefiori. Ha corpo solido senza perdere grazia ed armonia. In bocca è netto, asciutto e carezzevole, sontuoso e profondo, la tessitura è cremosa.
Il vigneto è molto frazionato e ovviamente è tutto coltivato a Chardonnay.
La parcella più grande appartiene a Marquis de Laguiche (2,0625 ha) e viene vinificato e commercializzato da Maison Joseph Drouhin e ricade interamente su Puligny.
Segue la Societé Civile du Domaine THENARD che detiene 2 parcelle, entrambe su Chassagne per un totale di 1,8331 ettari.
Già questi 2 proprietari arrivano a circa metà del totale.
Quindi Bouchard Père et fils con 88,94 are, su Puligny.
Al quarto posto c’è il Domaine de la Romanée Conti che possiede 3 parcelle tutte su Chassagne, pari a 67,59 are.
Quindi Jacques Prieur con 57,63 are su Chassagne.
Il resto è frazionatissimo, ma tra i fortunati e bravi proprietari minori brillano Ramonet che detiene 25,90 are a Puligny, Comtes Lafon con 31,82 are a Chassagne, Leflaive con 8,21 are a Chassagne.
Molti vigneti hanno oltre 50 anni.

Mappa Montrachet e limitrofi

Mappa Montrachet e limitrofi

Altri 11 produttori detengono il resto.
L’ultima vendita di una parcella è avvenuta nel 1993, quando il Crédit Foncier (proprietario di Château de Puligny ) comprò 428m 2 per l’equivalente di oltre mezzo milione di euro. Il costo dedotto per ettaro sarebbe stato di oltre 12 milioni di €, non male per un terreno agricolo.
In totale si producono mediamente quasi cinquantamila bottiglie l’anno, alcune delle quali veramente molto preziose.
Le rarissime bottiglie prodotte da Anne Claude Leflaive spesso superano i 5.000 € di costo e quelle del Domaine de la Romanée Conti i 3.000 €.
Imperdibile la mappa del vigneto con tutte le parcelle.

Montrachet

Montrachet

http://www.montrachet.com/montrachet/cadastre/montrachet/montrachet_g.html
Presto pubblicherò un approfondimento sugli “altri Montrachet”.
Salute!

This article has 3 comments

  1. Ho letto che qualcuno ha cercato la differenza tra Montrachet e Chassagne Montachet, pertanto rispondo qui, in modo che se qualcuno cercherà di nuovo troverà questo commento quale risposta. Come ho già scritto in altri articoli, i comuni sui cui territori ricadono dei Grand cru, per avere maggiore visibilità e per dare maggiore visibilità e prestigio ai loro vini a denominazione comunale, hanno aggiunto al nome originario del comune, quello del Grand cru più prestigioso che ricade sul proprio territorio. Pertanto i comuni di Puligny e Chassagne sono diventati Puligny Montrachet e Chassagne Montrachet, così come ad esempio il comune di Gevrey è diventato Gevrey-Chambertin perché il prestigioso Grand cru Chambertin ricade sul territorio comunale di Gevrey. Riassumendo quindi tra un vino denominato Montrachet e un vino denominato Chassagne Montrachet c’è una grande differenza. Il primo è un Grand cru, il vertice qualitativo nella scala dei cru, il secondo è un vino a denominazione comunale, 2 gradini più in basso, infatti in mezzo ci sono i Premier cru.

  2. Sergio, bellesimo articolo che fa sognare su questo vino. Aggiungo una piccola precisazione sulle ultime valore della terra di Montrachet (in francese per non fare errori)
    Francois Pinault a acheté en 2012, une ouvrée de Montrachet (1/24 d’hectare ou 4,28 ares) pour 1 million d’€… Soit près de 24 millions l’hectare…….

    http://www.vitisphere.com/breve-60003-Francois-Pinault-achete-1-million-deuro-louvree-de-Montrachet.html

  3. Grazie Mondivino! 24 milioni l’ettaro è un primato che va oltre ogni aspettativa!

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