Riconoscere i vitigni dalla foglia non è facilissimo, ma con un po’ di attenzione ci si può riuscire.

Foglia di Petit verdot a Nipozzano

Foglia di Petit verdot a Nipozzano

Le foglie di vite, dette anche pampini, viste distrattamente, sono tutte uguali, ma guardando più attentamente si scopre che sono molto diverse tra loro.

Tutte hanno 5 nervature primarie, ma la prima macro distinzione si può già fare  tra intere, trilobate e pentalobate o quinquelobate.

Nelle trilobate e nelle pentalobate i lobi sono separati dalle insenature o seni.Quindi i caratteri che dobbiamo cercare per riconoscere le foglie sono principalmente i seguenti:
– forma e dimensione della foglia
– forma dei seni laterali e del seno peziolare
– colore e bollosità
– caratteristiche della dentatura
– angolo del lobo centrale

Cerchiamo intanto di riconoscere i vitigni più famosi, iniziando dal più coltivato nel mondo: il Cabernet Sauvignon.
La sua foglia è riconoscibilissima, perché oltre ad essere pentalobata, come quelle di molti altri vitigni, ha una peculiarità rarissima: ha i seni quasi perfettamente rotondi.
Le dimensioni sono medie grandezza e i cinque lobi hanno i bordi sovrapposti; la pagina superiore è glabra, opaca e di colore verde scuro.
La pagina inferiore “aracnoidea” e di colore verde chiaro, lembo piegato a coppa e lobi leggermente contorti.
Le nervature principali sono verde chiaro con la base rossastra, i denti molto pronunciati sono irregolari, convessi e le nervature poco appariscenti.

Foglia Cabernet Sauvignon

Foglia Cabernet Sauvignon

Cabernet Sauvignon

Cabernet Sauvignon

Passiamo a un cugino: il Merlot.
Il Merlot è pentagonale, di grandezza media, quinquelobata, di rado trilobata, nel senso che a volte ha i seni superiori pronunciati, ma i seni inferiori poco pronunciati; mentre il seno peziolare ha i bordi quasi sempre sovrapposti.
La pagina superiore è glabra, verde-chiaro, opaca; mentre la pagina inferiore è aracnoidea, verde-oliva; con la superficie bollosa, lobi piegati a gronda.
I denti non sono molto pronunciati, irregolari, convessi a base larga.

Merlot

Merlot

Un altro cugino del Cabernet interessante è il Petit Verdot, sebbene in molte descrizioni troverete scritto che è pentalobata, io in vigna ne ho viste molte, in Italia e in Francia, trovando sempre foglie intere, quasi rotonde.
Di dimensioni medie ha una forma a cuore, a volte ha i seni appena accennati, per questo alcuni la definiscono trilobata o quinquelobata; di colore abbastanza scuro, di taglia media o medio/piccola ha nervature pronunciate, è bollosa e uno spessore abbastanza “carnoso”. Il seno peziolare è a lira aperta, la pagina superiore è glabra e i denti sono dritti e non molto pronunciati.
La pagina inferiore è aracnoidea.
Pinot nero: tondeggiante o più di rado vagamente trilobata, media taglia, seno peziolare V, seni laterali superiori assente o appena accennati, seni laterali inferiori assenti e angolo alla sommità del lobo centrale retto.
La pagina superiore è verde scuro, bollosa e opaca; la pagina inferiore verde chiaro, aracnoidea; nervature di 1°-2°-3° ordine sporgenti inferiormente, di color verde chiaro con la base rossastra; denti poco pronunciati, obliqui e regolari, a base larga e margini convessi.

Pinot nero

Pinot nero

Sangiovese: di media grandezza; tondeggiante o vagamente quinquelobata o talvolta vagamente trilobata; con seno peziolare ad U più o meno largo.
Altra caratteristica che può aiutare il riconoscimento è la sommità dei lobi acuta.
La pagina superiore glabra di color verde ma con toni molto eterogenei da clone a clone.
La pagina inferiore di color verde chiaro ha le nervature di 1°-2°-3° ordine sporgenti; i denti laterali sono irregolari, pronunciati, acuti con margine rettilineo e base piuttosto stretta.

Sangiovese

Sangiovese

Altro pampino molto interessante e riconoscibile è quello del Montepulciano, di media grandezza, pentagonale, quinquelobato in maniera particolarmente profonda, quasi come le dita di una mano; Il seno peziolare a lira, semi-chiuso o chiuso, mediamente profondo; seni laterali superiori piriformi, chiusi e anche a margini sovrapposti, molto profondi, con seni laterali inferiori a U, semi-chiusi e talvolta chiusi e tondeggianti come quelli del Cabernet Sauvignon.
La pagina superiore è glabra, verde intenso, da giovane è bollosa, ma tende poi a diventare liscia.
La pagina inferiore è di colore verde-grigiastro, spesso lanuginosa; lembo piano o leggermente ondulato; lobo centrale e lobi laterali revoluti, angoli alle sommità dei lobi acuti.
Nervature principali sulla pagina inferiore nitide e dentatura pronunciata.

Montepulciano

Montepulciano

Nebbiolo: di grandezza media o grande; di forma orbicolare; trilobata; mentre le foglie della punta del germoglio e delle femminelle sono quasi intere.
Il seno peziolare è a V aperta, con lati concavi, di rado a lira; seni laterali superiori ad U o a lira, inferiori a V e appena accennati o spesso assenti.
La pagina superiore è glabra, leggermente vescicolosa, di color verde scuro, opaca, con nervature di colore verde-chiaro, sfumate in rosa nel punto di inserzione al picciolo.
La pagina inferiore aracnoidea, di colore verde chiaro; nervature 1a-2a-3a cotonose e di colore verde chiaro, con sfumature rosee.
L’angolo alla sommità del lobo centrale è retto; nei lobi laterali acuto; dentatura di media grandezza, irregolare, acuta, con base di media larghezza.

Nebbiolo

Nebbiolo

Passiamo ai bianchi con lo Chardonnay: di taglia media o medio/piccola, foglia intera o con accenno a tre lobi, la pagina superiore è verde medio, leggermente bollosa e opaca; quella inferiore è verde chiaro.
Seno peziolare a lira; denti corti, irregolari e a lati rettilinei.
Base larga, angolo della sommità del lobo centrale retto.

Chardonnay

Chardonnay

Vermentino: pentalobata, medio/grande, con seno peziolare ad U più o meno largo ed a lira chiuso; seni laterali superiori a lira chiusa con bordi sovrapposti; seni laterali inferiori a lira chiusa.
La pagina superiore è glabra, di colore verde cupo e con nervature verdi; denti molto pronunciati irregolari, mucronati e a margini convessi.
La pagina inferiore è setolosa, verde chiaro, nervature sporgenti e verdi.
L’angolo della sommità del lobo centrale è retto.

Vermentino

Vermentino

Sauvignon: di grandezza media, tondeggiante, trilobata, di rado vagamente pentalobata; seno peziolare aperto a U a foglia distesa (e chiuso nella foglia in posizione naturale); seni laterali poco profondi; angolo alla sommità del lobo mediano acuto; lobi poco marcati.
La pagina superiore è verde intenso, un po’ bollosa; quella inferiore verde chiaro, pubescente, con nervature appariscenti e verdi; denti ottusi e grossolani.

Sauvignon

Sauvignon

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This article has 34 comments

  1. accanto al mio giardino, in un campo incolto è nata spontanea una vite che ha prodotto acini piccoli, bianchi, sferici e dolci. La zona si trova in Sicilia nella campagna modicana, nei monti Iblei, ben lontana da vitigni coltivati e ad una altezza di 560 mt. s.l.m.. Vorrei qualche informazione sulla possibilità di piantarla e produrla. grazie

  2. Buongiorno Francesco, non è facile capire di che tipo di vite si tratti. Potrebbe essere una vite nata da seme, ma in questo caso quasi certamente si tratta di un individuo tendenzialmente fragile. A 560 metri, sugli Iblei certamente la vite sta benissimo. Io non conosco la situazione, ma non escluderei l’eventualità che in passato ci fosse stato un vigneto, poi espiantato e che la vite che tu vedi sia un individuo sopravvissuto e ora tornato in piena vegetazione. Per ripiantarla, se ti sembra particolarmente interessante, la tecnica migliore è quella di innestare su portinnesto resistente.

  3. Buongiorno,
    ho messo una foto qui: http://it.tinypic.com/view.php?pic=2z5p44m&s=9#.V8lpHYW5iC5
    Questa vite ‘e stata trovata in una situazione impossibile: in cima al Limbara, 1362 metri, su un ripido costone esposto a sera, quindi al maestrale. In inverno fra neve e vento e’ peggio del Pordoi. Il terreno e’ granitico (acido). Ha vissuto 2-3 anni in un grande vaso ed ora e’ a terra. Sia l’anno scorso che questo ha prodotto solo una decina di acini, bianchi, moderatamente dolci. Ho sempre pensato fosse vermentino ma leggendo la sua descrizione pare proprio di no anche perche’ la foglia e’ davvero molto piccola rispetto alle tradizionali. Che puo’ essere? Grazie!!

    • Gentile Giovanna, sul Limbara è possibile che si tratti di Vermentino,ma dalle immagini non sembra. Dalla foto sembra una pianta nata da seme, dunque potrebbe essere un incrocio. Dalla forma della foglia potrebbe essere parente della Vernaccia di Oristano e forse di un altro vitigno, ipoteticamente anche Vermentino. Quando una vite nasce da seme e non da barbatella, non è mai un clone, dunque probabilmente un individuo ibridato tramite un insetto, come un’ape. La vite non sembra in ottima salute, comunque una vite nata da seme potrebbe dare grappoli molto piccoli, poi probabilmente non è stata potata a dovere e questo ne ha limitato la produttività.
      Cordiali saluti

  4. Scusi il ritardo. Mille grazie. Sì, l’idea della vernaccia é illuminante anche per il colore del grano e il sapore troppo dolce x essere vermentino. Non é stata mai potata. Cominciamo quest’anno. Ri-grazie

  5. salve ho trovato delle viti appena spuntate nel mio terreno, mai piantate da nessuno, un tempo era coltivato il Dolcetto (parliamo di circa 20 anni fa), ecco la foto:
    http://imgur.com/a/oQI0b
    Potrebbe essere dolcetto (anche se ha foglia diversa, può essere che è così perchè ancora molto giovane la pianta)? quasi sicuramente è a piede franco, devo presumere che presto muoia? Più possibile che sia vite americana?
    grazie!

    • Buonasera Jacopo, non posso dirlo con certezza, ma sembra proprio che si tratti di una vite americana. Molto probabilmente è “rivenuta fuori” la vite americana, cioè il portinnesto. Le foglie dei numerosissimi portinnesti che sono stati utilizzati in Italia spessissimo si somigliano molto. Potrebbe essere un 775 Paulsen, o comunque un incrocio di Vitis Berlandieri con Vitis Rupestris, oppure un incrocio di una delle due con la Vitis Riparia. Ovviamente non esiste nessun rischio che muoia, anzi sicuramente è una vite coriacea. Quasi certamente non produrrà uva e se lo farà si tratterà certamente di uve di qualità pessima. Se le farà piacere sappia che sarà possibile innestarla con un vitigno interessante, magari il Dolcetto. Saluti e salute!

      • Grazie mille per la velocissima risposta 😀
        Mhhh innestare, molto bene!! C’è un modo “casalingo” per farlo, magari già trattato su questo sito!… credo che il prossimo anno mi farò coraggio e metterò giù una cinquantina di piante… speriamo bene!!

        • Jacopo per innestare conviene chiedere a qualche contadino esperto, non è difficile, io non ho mai scritto niente sull’argomento, ma anche in rete ci sono siti che lo spiegano bene. Buon lavoro

  6. Salve ho una vigna vecchia. Il nonno che le ha piantate 60 anni fa diceva nebbiolo. Potrebbe essere oppure è dolcetto? Perché nella mia zona (Gubbio) era diffuso sia l’uno che l’altro.
    Ecco le foto:
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10212702829397555&id=1591005562

  7. Giorgio purtroppo la foto non si apre, può riprovare a postarla o verificare perché non si apre?

  8. Sergio Di Loreto

    Precisazioni. Mi è stato chiesto verbalmente che cosa significa “aracnoidea”.
    Aracnoidea si riferisce alla tomentosità. Che cosa è la tomentosità? Si tratta della presenza o meno di peli sulla superficie degli organi della pianta.
    Se il tomento è costituito da peli diritti, cioè perpendicolari alla superficie della fogia, si definisce “setoloso” nel caso di scarsa presenza di peli, mentre si può definire “vellutato” quando la peluria è abbondante. Se il tomento è formato da peli striscianti, quasi pettinabili, che si dispongono paralleli alla superficie, l’organo si definisce “aracnoideo”,“lanuginoso” o “cotonoso”, rispettivamente nel caso di presenza scarsa, media o copiosa.

  9. salve mio padre coltiva da anni un vitigno a noi sconosciuto, sono poche viti che danno circa 100 lt , vino rosso direi nero , alla luce non ha trasparenza corposo fruttato sui 12 gradi , nel bicchiere lascia un alone di rosso viola. come posso fare per sapere che vitigno sia? grazie gianni

    • Gianni scusa non avevo visto il tuo commento. Bisognerebbe avere qualche foto della foglia, del grappolo e magari di qualche pianta intera in piena vegetazione. Non è facilema solo con il colore del vino è impossibile. Anche il luogo dove è ubicato il vigneto può aiutare….

  10. Salve a tutti, quest’anno ho cercato di recuperare delle viti lasciatemi da mio nonno. Premetto che mi sto interessando a questo “mondo” da poco tempo per questo mi rivolgo a chi ne sa molto più di me. Ecco la foto! Grazie

  11. Buonasera, mi sono imbattuto più volte nel suo blog facendo ricerche su internet e ne ho sempre tratto ottime informazioni; questa volta vorrei chiederle un parere: i miei avi conducevano una vigna nel basso Piemonte, di cui oggi non abbiamo conservato purtroppo nulla, e mio nonno a sua volta curò un piccolo filare di un’uva che abbiamo sempre considerato ‘da tavola’ ma di cui a suo tempo non mi ero particolarmente interessato. Oggi quel filare ancora resiste, anche se un pò malpreso; per gioco tre anni fa ho creato da quella vite delle talee che ho messo a dimora in grandi vasi sul mio balcone, e quest’anno una di queste piante con mia grande sorpresa ha fruttificato. Gli acini hanno una polpa succosa, doce, dal sapore di Moscato e una buccia giallastra abbastanza sottile ma coriacea, aspra quasi un filo amarognola.
    Vorrei chiederle se dalle foto che ho scattato si può supporre che effettivamente sia un moscato bianco.
    Grazie.
    https://imgur.com/a/H7t7OTX

  12. Buongiorno Paolo,
    dalle foglie sembra proprio Moscato, ma ovviamente ci sono altri vitigni con foglie simili. Certamente sono foglie compatibili con quelle del Moscato. Poi la conferma in questo caso arriva dall’assaggio dell’uva, dal profumo caratteristico del Moscato e anche dal retrogusto amarognolo, tutte caratteristiche del vitigno Moscato.
    Cordiali saluti

  13. Grazie del vostro aiuto desidero conoscere i vitigni dalle
    diversita delle foglie di qualsiasi vitigno di nuovo tante grazie

  14. Roberto Costanza

    Buongiorno, vorrei cortesemente conoscere quale varietà di vite è questa: https://m.facebook.com/photo.php?fbid=305397124478952&id=100050260008125&set=pb.100050260008125.-2207520000..&source=42. Premetto che produce uva con chicchi grandi ed ovali di colore giallo e ha sapore dolce aromatico.

  15. Roberto Costanza

    Buongiorno, vorrei cortesemente conoscere quale varietà di vite è questa: https://m.facebook.com/photo.php?fbid=305397124478952&id=100050260008125&set=pb.100050260008125.-2207520000..&source=42. Premetto che produce uva con chicchi grandi ed ovali di colore giallo e ha sapore dolce aromatico.

  16. Sapere aiutarmi per capire che tipo di vite è?
    sto bel Lazio, fa uva rossa, secondo me è un ciliegiolo

    https://drive.google.com/drive/folders/1-0Hkrbo1Vt6I0G6Mgi6tfEKQzAd8Xs7J

  17. Sapere aiutarmi per capire che tipo di vite è?
    sto bel Lazio, fa uva rossa, secondo me è un ciliegiolo

    https://drive.google.com/drive/folders/1-0Hkrbo1Vt6I0G6Mgi6tfEKQzAd8Xs7J

    • Buongiorno Davide, a colpo d’occhio potrebbe essere Ciliegiolo, non è il solo ad avere una foglia vagamente tondeggiante ed esistono molti cloni di Sangiovese con la foglia tonda, ma hanno una dentellatura piuttosto pronunciata. Anche la foglia del Ciliegiolo ha la dentellatura pronunciata. Dalle dimensioni e dalla dentellatura la tua foglia ricorda l’uva Giulia, un vitigno quasi estinto che si trova quasi esclusivamente nel comune di Pescosolido, in provincia di Frosinone.

  18. Salve Sergio
    Saprebbe indicarmi il tipo di vite?
    Ho fatto delle talee da una pergola di una vecchia casa abbandonata in provincia di Treviso, la casa e’ disabitata almeno dagli anni 70.

    Con mia sorpresa hanno germogliato tutte rfapidamente.

    Nell’ultimo link puo’ vedere anche la casa

    https://drive.google.com/file/d/1ORIzjcGGR-mkKRzMRCsBOaDu_NsOgI9s/view?usp=sharing

    https://drive.google.com/file/d/1ZMnB67ym1shDAXk0WS2tQwLCDqTsYYHh/view?usp=sharing

    https://drive.google.com/file/d/1GrJWiiaE8fU0aGwCWly4vVf72ECs7iHX/view?usp=sharing

    grazie

  19. Buongiorno Marco, i link purtroppo non sono accessibili

    • dovrebbe essere accessibile ora

      • Buongiorno, non posso affermarlo con certezza assoluta, ma sembra una Vitis Riparia. La Vitis Riparia è una pianta arbustiva rampicante, spontanea originaria degli Stati Uniti d’America. L’uso maggiore che si fa della Vitis Riparia è sicuramente il portinnesto per la Vitis Vinifera, questo perché è molto resistente alla fillossera e si adatta a diverse tipologie di terreno.
        La pianta produce bacche nere che sono apprezzate tanto dall’uomo che dagli uccelli. In Europa è utilizzata principalmente per effettuare i portinnesti ad altre varietà di Vitis Vinifera. L’acino relativamente piccolo, l’elevata acidità dei frutti ed il forte aroma erbace sono le caratteristiche principali. In Italia la Vitis Riparia non è ammessa, oltre che inadatta, alla vinificazione, ma può essere usata nella preparazione di confetture.

  20. Salve Sergio, cercando elementi in rete per dare un’identità ad una varietà che tengo in giardino da almeno vent’anni, mi sono imbattuto nel suo articolo e spero di non fare cosa sgradita commentando a mia volta. Al link che riporto a fine commento ho inserito un video che ho realizzato. Siamo in una zona pedecollinare del bergamasco, si tratta di un’uva bianca medio-tardiva, abbastanza spargola, sia lo scorso anno che questo è stata attaccata un po’ dalla peronospora (le vicine piante di uva Goldberry e melona ad esempio no, cosa che mi farebbe pensare che si tratti di un’uva da tavola). Non ricordo bene ma forse la marza da cui ha preso vita questa pianta (a piede franco) mi è stata data da un conoscente dal mantovano. Ha bisogno di ulteriori informazioni? Grazie in ogni caso per la sua attenzione cortese!
    https://drive.google.com/drive/folders/1k0_kReeduNnGF_iFHakjrXTYLfsZ12TQ

    • * cosa che mi farebbe pensare che NON si tratti di un’uva da tavola

      • Buongiorno Adamo, foglie medie, pentagonali, quinquelobate, con denti molto evidenti e lembo verde opaco sono abbastanza diffuse, ma guardando la forma dei grappoli, alati e leggermente spargoli la cerchia si stringe parecchio. Potrebbe essere il siciliano Grecanico, in realtà molto diffuso anche nel Garda veronese con il nome di Garganega. Ovviamente non ne sono certo al 100%, ma è altamente probabile. Sei fortunato ad avere una vite su piede franco così in buona salute. Certamente adatto alla vinificazione, Regaleali bianco lo utilizza da oltre 60 anni, e poi ha una lunga storia anche con il Soave, il Gambellara e in percentuale inferiore anche nel Bianco di Custoza.

  21. Buongiorno Sergio

    In giardino abbiamo 3 viti che dovrebbero essere di uva “Sant’ Anna”. Producono dei grappoli di uva bianca molto dolce, dal leggero sapore di agrumi.

    Un amico mi ha fatto notare che la Sant’ Anna matura in luglio, mentre questa e’ maturata in queste settimane. Secondo lui si tratta di “fragola” o
    “clinto”.
    Cosa puo’ dirmi? Sono vicino a Treviso.
    Nelle foto puo’ vedere foglie e grappolo.

    https://drive.google.com/file/d/1RciRyfPt7GU-L-1ZhONoBwbUxkIsvzNp/view?usp=sharing

    https://drive.google.com/file/d/19JcdpNJxDsK11-p0XV7-xNIyihLXmUul/view?usp=sharing

    https://drive.google.com/file/d/11k3YnEtOwUZfAGAUCyTjTTRpsuAWqGb6/view?usp=sharing

    • Buongiorno,
      le foglie dell’uva Sant’Anna e quelle del Fragolino possono somigliare, ma il sapore e la forma degli acini si differenziano molto.Il Fragolino non ha mai sapori o profumi agrumati. Il sapore e l’odore del Fragolino e del Clinton sono inequivicobilmente di fragola e di “volpino” lo sgradevole odore della Volpe.Inoltre il Fragolino e il Clinton hanno acini tendenzialmente allungati e questi sembrano sferici, l’uva Fragolino ha una consistenza piuttosto “elastica” cioè l’acino se schiacciato non troppo forte non si rompe. Gli ibridi produttori diretti, come il fragolino e il Clinton, sono molto meno soggetti a malattie, anzi tendenzialmente non si ammalano proprio, anche senza trattamenti, in Italia sono da sempre vietati perché sono nocivi alla salute. https://www.coppiere.it/2015/03/gli-ibridi-produttori-diretti/. Quindi tendenzialmente confermerei che si tratti di uva Sant’Anna, anche se insolitamente tardiva, visto che la Luglianega (altro nome dell’uva Sant’Anna) è precoce.

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