La parte meridionale della Côtes du Rhône, è dominata dalla coltivazione del Grenache, vitigno molto noto anche in Italia e soprattutto in Sardegna, dove è il vitigno più coltivato in assoluto, noto con il nome di Cannonau.
Partiamo dal cru più settentrionale della Côtes du Rhône del sud: Vinsobres. In questo cru si producono vini ricchi e ampi, con prezzi accessibili, ma nessun caso di eccellenza riconosciuta.
In totale sono appena 441 ettari, tutti coltivati con varietà a frutto nero: 70% Grenache noir, circa 20% Syrah e per il resto altre varietà ammesse per la zona.
Merita comunque almeno la menzione il Vinsobres La Cadène del Domaine Chaume-Arnaud, 50% Grenache e 50% Syrah, da un vigneto di oltre 60 anni è dritto, complesso, piacevolmente vegetale e speziato.
Il secondo cru che incontriamo è Rasteau.
Si tratta di un cru riconosciuto nel 1944, e che fino al 2010 consentiva di produrre solo vini dolci. Quelli conosciuti sono appunto i Rasteau dolci, esistenti nelle 3 versioni rosso, rosé e bianco.
Il vitigno deve essere in tutte e 3 le versioni per almeno il 90% Grenache.
Il disciplinare prevede l’utilizzo di alcool puro neutro, di origine vinicola, di almeno 96° alcoolici, e la quantità aggiunta per arrestare la fermentazione e mantenere un residuo zuccherino deve essere compresa tra il 5% e il 10%. La ricchezza minima richiesta tra alcool sviluppato e alcool potenziale deve essere di almeno 21,5% in volume, con un minimo di 15% sviluppato. La densità zuccherina del mosto alla vendemmia deve essere pari a minimo 252 gr/lt.
La zona di produzione ricade quasi per intero sul territorio comunale di Rasteau, con qualche parcella sui comuni limitrofi di Cairanne e Sablet. I vigneti devono avere tra i 50 e gli 80 anni, su terreni sassosi esposti a sud pieno.
La resa è bassissima e non si arriva a una bottiglia per ceppo.
Il Rasteau bianco e il rosé sviluppano aromi di frutta secca, albicocche e miele, capaci di circa 8 anni di invecchiamento.
Il Rosso è più longevo, ma esprime il meglio di sé solo dopo la maderizzazione, con aromi di caffè torrefatto e frutta secca tostata.
L’aoc occupa in tota le 25 ettari, produce mediamente 420 ettolitri, suddivisi in 69% rosso, 26% bianco e 5% rosé.
Il Rasteau più interessante è Les Argiles Bleues prodotto dal Domaine de Beaurenard.
Scendendo ancora a sud incontriamo Gigondas, un cru di livello molto alto che già dal suo nome promette piacere! Infatti come spessissimo accade nel mondo del vino il suo nome è di origine romana, deriva da “Jucunditas”, che in Latino significa, felicità, piacere e divertimento. Qui il vino viene prodotto dai tempi in cui i veterani della seconda legione romana iniziarono a creare le prime aziende vinicole!
Gigondas ha delle caratteristiche geologiche particolari: la presenza delle “Dentelles de Montmirail”.
Di tratta di creste rocciose, assolutamente singolari, nate dall’insieme di sedimentazioni da depositi di calcare e di marne del Giurassico e del Cretaceo e di sabbie e arenarie del terziario, modellate da erosioni tettoniche. Situate sulla faglia principale chiamata “Nîmes”, le Dentelles emergono con la formazione dei Pirenei e la spinta delle Alpi. Il disciplinare prevede che solo una parte del territorio comunale di Gigondas rientri nella AOC, delimitata dalle Dentelles de Montirail a est fino alle terrazze affacciate alla vallée de l’Ouvèze a Ovest.
I Terreni sono arenarie e calcare marnoso sulle pendici delle Dentelles e suoli pietrosi sui terrazzamenti dell’Ouvèze.
L’uvaggio prevede al massimo l’80% di Grenache noir, almeno il 15% tra Syrah et Mourvèdre ed è ammesso l’utilizzo di altri vitigni autorizzati nella Côtes du Rhône, ad eccezione del Carignan.
La resa massima consentita è pari a 36 ettolitri l’ettaro, molto severa.
In totale all’albo sono iscritti 1210 ettari, 178 i produttori, di cui 169 viticoltori, 5 cooperative e 4 négociants.
Tanti Gigondas degni di nota.
Domaine du Cayron, CHÂTEAU DE ST.-COSME, Domaine Les Paillères, Domaine Raspail-Ay, Domaine la Bouissière, Domaine Brusset, Moulin de la Gardette e Domaine Montirius rappresentano a mio avviso l’eccellenza.
Vacqueyras è una Aoc che dispone in totale di 1339 ettari, 205 sono le aziende produttrici; generalmente i vini della denominazione sono da assemblaggi creati per fondere le qualità dei diversi terreni e dei diversi vitigni.
I vini di Vacqueyras sono sostanzialmente simili ai Gigondas, ma per la verità di solito non ne hanno l’eleganza.
Situata ai piedi delle Dentelles, sulla riva sinistra dell’Ouvèze, questa Aoc ricade sui comuni di Vacqueyras e Sarrians, tra i prestigiosi cru di Gigondas e Beaumes-de-Venise.
Il Rosso rappresenta il 97% del totale, organoletticamente esprime aromi di frutti rossi e violette da giovane e quando si evolve prevalgono sentori di liquirizia, sottobosco, pepe e spezie.
Vacqueyras è il Cru ufficiale del prestigioso Festival di Avignone dal 1998.
Il disciplinare prevede il Grenache noir (almeno il 50%), seguito da Syrah e Mourvèdre (almeno il 20%). Il totale dei 3 vitigni principali deve rappresentare al minimo di 90%, gli altri vitigni ammessi nella Côtes du Rhône sono ammessi fino a un massimo del 10%, compreso il Carignan che in precedenza era proibito.
I vitigni ammessi per il bianco sono: Clairette, Grenache Blanc, Bourboulenc, Roussanne, Marsanne e Viognier ciascuno dei quali però non deve superare l’80% del totale.
Hanno un naso floreale con note di acacia e ginestra, a volte con ricordi di agrumi.
Per il rosé il Grenache noir deve rappresentare massimo il 60%, Mourvèdre e Cinsaut devono rappresentare insieme o separatamente almeno il 15%, per il resto gli altri vitigni autorizzati in Côtes du Rhône.
Tra i produttori Tardieu-Laurent è da segnalare per il suo Vacqueyras vieilles vignes; il Domaine Le Sang des Cailloux produce Vacqueyras degni di nota: il Lopy che viene messo in vendita solitamente più tardi e l’Azalais, oltre al Vacqueyras Un Sang Blanc. Le eccellenze comunque a mio avviso sono: Vacqueyras Vieilles Vignes del Domaine de la Monardière, che raggiunge un bel livello qualitativo con il bianco Galéjade e che fa comunque una gamma di Vacqueyras di buon livello; Vacqueyras Château des Tours; Domaine de la Carbonnière e Domaine Montirius.
Per oggi mi fermo qui.