Come di consueto cercherò di frazionare in più puntate il mio racconto delle principali zone vitivinicole del mondo.
La Côtes du Rhône, con i suoi 71.014 ettari vitati, è una regione molto importante nel panorama vinicolo francese, si tratta della più vasta regione vitivinicola di Francia dopo Bordeaux.
La viticoltura in Côtes du Rhône si è sviluppata grazie ai romani che notoriamente amavano costruire strade per spostarsi agevolmente con gli eserciti, spesso, come nel caso della Côtes du Rhône, piantavano anche vigneti lungo le strade e per andare in Borgogna e in generale per andare in Gallia passavano lungo il Rodano.
Qui, spesso su versanti scoscesi, piantarono i primi vigneti della regione.
Normalmente si distingue in 2 zone: Côtes du Rhône settentrionale e Côtes du Rhône meridionale.
Tra le due zone esiste una zona di alcune decine di chilometri senza coltivazione della vite, dunque di fatto si tratta di 2 zone ben distinte.
In Francia la piramide qualitativa è sempre molto chiara e la Côtes du Rhône non fa eccezione.
I vini della Valle del Rodano sono divisi in quattro livelli:
Côtes du Rhône AOC
Pari al 50% della produzione della valle, questo è il cosiddetto ‘entry level’. La maggior parte sono uvaggi a base di Grenache e Syrah ed i vigneti sono coltivati su una varietà di terreni molto eterogenei.
Le norme di produzione sono meno severe rispetto agli altri livelli, ma vini devono avere un minimo di 11% alcolici.
I vitigni autorizzati sono 27:
Bourboulenc
Brun argenté (localmente chiamato Camarèse o Vaccarèse)
Calitor (r)
Carignan
Cinsault (r)
Clairette
Clairette rose (r)
Counoise (r)
Gamay
Grenache noir
Grenache blanc
Grenache gris
Maccabeo (b)
Marsanne
Marselan (r)
Mourvèdre
Mouscardin (r)
Muscat blanc
Muscat rouge
Picardan
Picpoul blanc
Picpoul noir
Rolle o Vermentino
Roussanne
Syrah
Ugni Blanc
Terret noir
Viognier
Côtes du Rhône Villages AOC
Il secondo livello è rappresentato dai “Villages” vini più complessi, con rese inferiori e alcol leggermente superiore. Questi vini sono adatti all’invecchiamento.
Côtes du Rhône Villages AOC con indicazione comunale
Il terzo livello sono 18 comuni che possono fregiarsi dell’indicazione comunale e sono i seguenti:
- Cairanne
- Visan
- Puymeras
- Séguret
- Saint-Gervais
- Valréas
- Vinsobres
- Roaix
- Sablet
- Rochegude
- Chusclan
- Rousset-les-Vignes
- Saint-Pantaléon-les-Vignes
- Saint-Maurice-sur-Eygues
- Bagnols-sur-Ceze
- Laudun
- Massif d’Uchaux
- Plan de Dieu
I “Cru”
il quarto livello, cioè il vertice della piramide qualitativa è rappresentato dai diciotto cru – 8 nel nord e 10 nel sud – rappresentano il top della produzione esprimendo le peculiarità di ciascun singolo ‘terroir’ ed esprimono meno del 20% della produzione del Rodano.
- Beaumes des Venise e Musxcat de Beaume de Venise
- Gigondas
- Châteauneuf-du-Pape
- Lirac
- Tavel
- Rasteau e vin doux naturel Rasteau
- Vacqueyras
- Cornas
- Condrieu
- Château-Grillet
- Côte-Rôtie
- Crozes-Hermitage
- Hermitage
- Saint-Joseph
- Saint Péray
Rodano settentrionale: il Rodano nasce sulle Alpi, poi scorre velocemente in direzione ovest fino a Lyon, dove vira a sud, quando arriva nei pressi della città di Vienne, inizia il distretto viticolo della Côtes du Rhône.
Il Rodano ha una portata d’acqua notevole ed ha scavato il suo letto molto profondamente rendendo le sue rive scoscese.
Soprattutto nella parte settentrionale dell’area i vigneti crescono su una fascia molto stretta, spesso terrazzata, ma in alcuni casi i vigneti hanno una notevole pendenza.
Proprio in questi casi ci troviamo davanti ai “cru” più prestigiosi. Il clima di questa regione è continentale, con inverni freddi ed estati piuttosto calde. Altro parametro fondamentale della zona è il mistral, il forte vento dalle Alpi capace di distruggere i germogli precoci della vigna, ma in compenso utile ad asciugare le frequenti piogge durante la vendemmia. Infatti la Côtes du Rhône è anche una zona caratterizzata da uno dei climi più umidi di tutta l’area mediterranea.
Il Terreno è piuttosto leggero, granito e argilla, ma con delle variazioni: terreni granitici sabbiosi prevalgono nella Côte Rôtie, misti con calcare nella CôteBlonde e sabbia più ferrosa nella Côte Brune. Nel Condrieu e nell’Hermitage si trova una miscela di silice, gesso e miche, la cosiddetta “arzelle”.
Più a sud i terreni si fanno più pesanti per la maggiore presenza di argilla.
Vitigni: nella Côtes du Rhône settentrionale tra i vitigni a bacca nera il vero protagonista è il Syrah, che certamente trova in questa zona la sua vera zona di elezione.
Si distingue per la sua capacità di dare vini potenti, con una buona acidità, ricchi di tannini e antociani. Da giovani i vini
spesso possono risultare duri e molto astringenti, ma
molto fruttati con note dolci e suadenti e speziati, con note di pepe nero che rappresenta il timbro della zona. Altra caratteristica dei Syrah del Rodano settentrionale è il sentore di “paté di olive nere”.
Con gli anni maturano bene e possono raggiungere livelli di complessità davvero ragguardevoli.
L’origine del nome del vitigno è molto incerta, alcuni sostengono che provenga dalla città di Shiraz in Persia, altri affermano che potrebbe provenire da Siracusa.
Studi condotti da John E. Bowers dell’Università di Davis nel 2000 dimostrano che in realtà il Syrah è il frutto dell’incrocio tra il vitigno a bacca rossa Dureza e il vitigno a bacca bianca Mondeuse Blanche.
La leggenda vuole che un cavaliere templare di nome Henri Gaspard de Sterinberg, nel XIII secolo tornò dalla crociata con alcune barbatelle di Syrah e le piantò sulla collina dell’Hermitage, proprio nel Rodano settentrionale.
Esistono due tipi di Syrah, il petit e il grosse. Da un punto di vista qualitativo il Petit Syrah, grazie a una maggiore ricchezza di polifenoli, genera vini più ricchi e longevi che si esprimono al meglio dopo almeno 10 anni dalla vendemmia. Resiste bene alle malattie, germoglia tardi e si raccoglie tardi, dev’essere limitato nelle rese per poter dare risultati importanti. Di solito il Syrah si caratterizza per la capacità di dare due diversi picchi di maturazione.
Per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca il Rodano settentrionale si può considerare la patria del Viognier, che fino a una trentina di anni fa si coltivava solo in una piccola zona nel
Condrieu e nello Chateau Grillet. Oggi si è diffuso in molte altre zone della Francia e anche nel nuovo mondo. In Italia lo troviamo in piccole quantità nel Poggio alle Gazze dell’Ornellaia.
Il Viognier si trova principalmente sulla riva destra del Rodano, sulle pendici collinari a sud di Vienne. Il cuore geografico del Viognier è il comune di Condrieu, immediatamente a sud di Ampuis, sugli ultimi lembi del Massiccio Centrale che precipitano nel Rodano con pendenze inimmaginabili.
L’AOC Condrieu comprende 220 ettari potenziali di vigneto distribuiti su 7 comuni (Condrieu, Chavanay, Limony, Malleval, Saint-Michel-sur-Rhône, Saint-Pierre-de-Boeuf, Vérin) per una lunghezza di 19 km.
A cui vanno aggiunti i 3,4 ettari della piccolissima AOC Château-Grillet.
Il Viognier, inoltre, può entrare nella composizione del Côte-Rôtie, nella misura massima del 20%.
Il Viognier dà un frutto di colore giallo intenso, ha tendenza a sviluppare un’ampia superficie fogliare; resiste molto bene alla siccità, ma è molto sensibile all’oidio.
Sviluppa delle gradazioni zuccherine piuttosto alte anche perché il rapporto fiore/frutto è basso, quindi i grappoli sono piccoli e le rese molto contenute.
Si tratta di una varietà difficile da coltivare in quanto capace di maturare all’improvviso, con una rapida impennata del grado alcolico a cui, se non ci si sbriga a vendemmiare, può seguire un calo dell’acidità. Dal punto di vista organolettico in Condrieu e dintorni il Viognier genera vini con profumo floreali (biancospino) e insolitamente per un bianco, anche sentori di violetta, fruttato con note di albicocca e pesca e leggermente aromatico con ricordi di muschio.
Marsanne e Roussanne sono i due vitigni protagonisti dei bianchi dell’Hermitage. Il Marsanne è l’uva bianca più coltivata nella Côtes du Rhône settentrionale ed ha rese più generose, dunque genera vini meno adatti all’invecchiamento, organoletticamente prevalgono le note fruttate di mela e pera, nelle diverse coniugazioni.
Il Roussanne dà vini più complessi e longevi, anche a causa delle sue rese naturalmente più contenute e comunque non viene mai utilizzato in purezza, ma sempre insieme al Marsanne.
Dal punto di vista organolettico il Roussanne, si caratterizza per un carattere deciso di frutta secca (noci e nocciole) e si esprime al massimo spesso anche dopo 5 anni o più.
Per oggi può bastare, nella prossima puntata approfondirò la descrizione dei cru.